News

PIÙ GIOVANI CHIEDONO UN MUTUO
La proprietà attrae anche le nuove generazioni
Nonostante l’invecchiamento della popolazione la domanda di abitazioni di proprietà da parte dei giovani cresce. Lo certificano i dati di Crif (Centrale rischi di intermediazione finanziaria): nel 2024 la quota degli under 35 tra coloro che hanno fatto richiesta di un mutuo per l’acquisto di un’abitazione è passata dal 33,8% del 2023 al 34,7%.
CONTANO ANCHE LE AGEVOLAZIONI FISCALI ma la crescita dei giovani prosegue anche con il termine di alcune di esse. A crescere è stato sia il segmento dei 18-24enni, dal 3,7% al 3,8%, che quello dei 25-34enni, dal 30,1% al 30,9%. È invece rimasta stabile la percentuale di 35-44enni, al 30,8%, ed è scesa dal 35,2% al 34,5% quella degli over 44. Possono sembrare variazioni minime ma in realtà sono significative, sia perché vanno in controtendenza rispetto al declino demografico, sia perché rafforzano un trend di lungo periodo. Se infatti confrontiamo questi numeri con quelli del periodo pre-Covid l’incremento della quota di under 35 è molto più evidente: nel 2017 era del 27%, nel 2018 del 27,5% e nel 2019 del 28,1%. La svolta si chiama “bonus per il mutuo prima casa under 36” introdotto nel maggio del 2021 (Decreto Sostegni bis), che ha previsto una garanzia statale fino all’80% dell’importo per chi avesse meno di 36 anni e Isee inferiore a 40mila euro. Sono state anche azzerate le imposte di registro, ipotecarie e catastali e, per i casi in cui dovuta, è stato garantito un credito d’imposta per l’Iva corrisposta. Questa misura, prevista fino alla fine del 2023, ha determinato un incremento repentino della quota di giovani ai quali è stato concesso un mutuo.
Nel 2024 questa agevolazione è stata prorogata per la parte riguardante le garanzie, mentre non sono state rinnovate le agevolazioni sull’Iva e l’esenzione dalle altre imposte, ma, nonostante questo, la richiesta di mutui da parte dei giovani ha continuato a crescere. Come mai? Il motivo è la graduale riduzione dei tassi d’interesse causato dai tagli della Bce, che hanno spinto in alto la domanda complessiva di mutui e di surroghe, cresciuta del 12,1% nel 2024 rispetto al 2023. A trainare questo aumento, secondo Crif è stato il forte incremento delle domande di surroga, +19,5%, dovuto appunto all’opportunità di ridurre la rata mensile approfittando dei tassi bassi.