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Bonus casa, conta la residenza. Si rischia il 50% se non si sposta con la ristrutturazione
A partire da quest’anno, per effetto della legge di Bilancio, la possibilità di ristrutturare la propria abitazione beneficiando dei bonus edilizi si è ridotta. In particolare, per le due agevolazioni principali, vale a dire il bonus ristrutturazioni e l’ecobonus, la detrazione del 50%, corrispondente al livello più alto, è vincolata a un requisito preciso: le spese devono essere sostenute dai «titolari del diritto di proprietà o di un diritto reale di godimento per interventi sull’unità immobiliare adibita ad abitazione principale». Vale a dire che la detrazione più alta spetta solo per le prime case. In tutti gli altri casi la detrazione per il 2025 scende al 36%.
Bonus casa (ristrutturazione), con l'aliquota più alta del 50%, condizionato all'esecuzione degli interventi sull'unità immobiliare adibita ad abitazione principale e limitato ai titolari di diritti di proprietà e reali di godimento. Dal tenore letterale della norma, inoltre, l'aliquota maggiore non appare applicabile, se non attraverso una interpretazione estensiva, alla realizzazione di interventi su autorimesse o posti auto.vIl novellato comma 1 dell'art.16 del dl 63/2013 prevede che la detrazione spettante per la ristrutturazione edilizia, fissata per il 2025 al 36% e per gli anni 2026e 2027 al 30%,risulta "innalzata al 50 percento"con riferimento alle"spese sostenute nell'anno 2025 e al 36 percento delle spese sostenute negli anni 2026 en2027 nel caso in cui le medesime spese siano sostenute dai titolari di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento per interventi sull'unità immobiliare adibita ad abitazione principale.
L’incognita per chi acquista la prima casa. La normativa, però, non chiarisce cosa succede a chi non vive ancora nell’abitazione nel momento in cui vengono fatti i lavori o non ha ancora la residenza nell’immobile oggetto di ristrutturazione. Il caso potrebbe essere quello di una persona che compra una casa da usare come abitazione principale ma fa i lavori prima di trasferirsi nell’immobile. Il rischio è che chi si trova in questa condizione non possa sfruttare la detrazione del 50% ma debba accontentarsi di quelle più basse previste per le seconde case. Secondo il Sole 24 Ore le case per le quali le ristrutturazioni rischiano di diventare più costose del previsto sono circa 500 mila, se questo aspetto non viene chiarito. La stima del quotidiano economico si basa sul fatto che le compravendite di abitazioni sono circa 700 mila l’anno e che di queste tre quarti riguardano le prime case.